È scoppiata la febbre del mobile payment. L’arrivo di Apple pay ha fatto puntare i riflettori su questo settore di cui la maggior parte degli italiani sa ancora poco. Eppure l’anno scorso nel nostro Paese ha registrato una crescita a del 700%. E con la discesa in campo dei big (anche Samsung sarebbe pronta a lanciare in autunno il suo “Samsung pay”) il 2017 sarà l’anno in cui molti scopriranno che con lo smartphone si può anche pagare il caffè.
Cos’è il mobile payment
I servizi di mobile payment permettono trasferimenti di denaro tramite smartphone. La categoria più interessante è il mobile proximity payment, che consente pagamenti elettronici contactless attraverso smartphone dotati di trasmettitore NFC. Per pagare basta avvicinare il cellulare (in cui è stata virtualizzata la carta di credito, di debito o prepagata) a un Pos abilitato e autorizzare il pagamento tramite codice o impronta digitale.
Sempre più contactless
Secondo l’osservatorio del Polimi l’anno scorso gli italiani hanno pagato contactless 7 miliardi di euro, con una crescita del 700% dal 2015. Una cifra che rappresenta il 24% del mercato del digital payment che in tutto vale 30,4 miliardi. E i commerciati si stanno adeguando. Secondo Mastercard ormai un Pos su due è contactless, con una crescita del 225% nell’ultimo anno. La finanziaria 2016 del resto ha obbligato i commercianti ad accettare pagamenti virtuali anche sotto i 5 euro.
La situazione in Italia
Anche se è quello che ha fatto più rumore, Apple pay non è né il solo né il primo sistema di mobile payment attivo in Italia. Tuttavia è quello che potrebbe generare la massa critica di utilizzatori tale da rendere la tecnologia veramente di uso comune.
- Apple pay. Lanciato nel settembre 2014 e attivo in Italia da pochi giorni, Apple Pay è il sistema di pagamenti contactless sviluppato dalla casa di Cupertino per i suoi dispositivi mobili. Permette pagamenti più veloci anche sul web.
- Satispay. Sviluppata da una start-up italiana Satispay è la prima app di mobile payment slegata dalle banche. Consente pagamenti contactless in negozi convenzionati, ma anche acquisti online e invio di denaro P2P.
- Jiffy. Sistema sviluppato da un colosso europeo dei servizi finanziari, consente pagamenti e trasferimenti di denaro attraverso lo smartphone. Oggi sono 22 le banche italiane a metterlo a disposizione attraverso le rispettive app.
- Vodafone pay, Tim wallet e Poste mobile wallet. Anche i big del settore telefonico hanno già lanciato le loro applicazioni di pagamento contactless, ma come le altre app incorporano anche altri servizi diversi tra loro.
- Samsung pay e Android pay. La risposta di Samsung e Google ad Apple pay. Il colosso coreano sarebbe pronto a sbarcare in Italia col suo sistema di pagamento entro la fine dell’anno. Per quello di Big G bisognerà attendere di più.